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Riforma spiagge, la proposta sarda: “6 anni per completare mappatura e bandi” – Federbalneari ITALIA

Riforma spiagge, la proposta sarda: “6 anni per completare mappatura e bandi”

L’assessore regionale Sanna ha evidenziato al governo l’impossibilità di rispettare i tempi imposti dalla sentenza del Consiglio di Stato

Il presidente di Federbalneari Sardegna Claudio Maurelli e il presidente di Federbalneari Italia Marco Maurelli hanno incontrato l’assessore regionale agli enti locali della Sardegna Quirico Sanna per un confronto sui temi della riforma delle concessioni demaniali marittime, di ormai prossima approvazione da parte del governo nazionale. Obiettivo del meeting è stato la condivisione di soluzioni immediate da portare all’attenzione dell’esecutivo, tra cui un tempo di almeno sei anni per completare la mappatura delle concessioni e la loro riassegnazione tramite gare pubbliche. L’assessore Sanna ha aperto la conferenza ribadendo l’importanza della tutela delle imprese balneari familiari sarde: «Ringrazio il sistema associativo di Federbalneari Italia per la vicinanza alla nostra Regione Sardegna e voglio ribadire a maggior ragione, in questo momento, la necessità di unità tra tutte le associazioni di categoria.

Oggi l’avversario è compatto e arrivare alla soluzione sarà utile per tutti. Nei giorni scorsi abbiamo avuto l’incontro con gli assessori delle altre Regioni balneari coordinati dal collega Marco Scajola, al quale abbiamo ribadito che la “patata bollente” debbono giocarla al governo». «La Sardegna ha bisogno di certezze nei tempi e nelle modalità adeguate», ha proseguito Sanna. «Come Regione abbiamo proposto di portare avanti il tema del valore aziendale d’impresa che punta a valorizzare i contenuti della concessione.

La mappatura richiesta dal governo, invece, è molto difficile da realizzare per le Regioni costiere italiane: la Sicilia, per esempio, ha rappresentato grandi difficoltà a mappare 3000 concessioni entro un anno e la Sardegna ha le medesime problematiche tecniche. I tempi previsti dalla sentenza del Consiglio di Stato ci mettono nell’impossibilità di adempiere a tali funzioni ricognitive, perciò lo Stato ha il dovere di stabilire un tempo congruo alle Regioni per meglio analizzare le concessioni. Abbiamo quindi deciso di proporre al governo un tempo di almeno sei anni per poter effettuare la mappatura e preparare i bandi in maniera ponderata con i criteri che dovrà indicare l’esecutivo. Ho anche chiesto al governo di darci la possibilità di inserire nei bandi per le future evidenze pubbliche le peculiarità di ogni territorio: uno dei presupposti per partecipare ai bandi in Sardegna sarà per esempio la conoscenza della lingua sarda». «Stiamo altresì chiedendo al governo la possibilità di poter estendere la durata della concessione per un anno intero affinché le famiglie e i propri dipendenti, se lo vorranno, potranno continuare a lavorare anche nei mesi non estivi puntando a destagionalizzare.

Il principio della legge “mare d’inverno”, nella quale stiamo credendo in Sardegna, ha permesso di far lavorare le famiglie sarde anche nei mesi più freddi», ha concluso l’assessore. «Intendo difendere in modo assoluto gli imprenditori sardi, e per imprenditori sardi intendo chi opera in Sardegna e non solamente chi è nato in Sardegna, bensì chi ha scelto di essere sardo. Da parte mia e del governatore Solinas ci sarà la difesa totale dell’imprenditoria sarda. Non ho mai avuto paura di prendere decisioni drastiche e per onestà intellettuale non ho avuto paura di contestare anche chi aveva la mia stessa maglia politica. Quando una battaglia è giusta io indosso la maglia della mia Regione e non quella di partito».

Il presidente di Federbalneari Italia Marco Maurelli ha proposto alcune soluzioni condivise da portare al tavolo con il governo: «È importante fare il punto della situazione a livello nazionale. Abbiamo giudicato la sentenza del Consiglio di Stato come politica, poiché addirittura posticipa gli effetti del proprio giudizio e annulla i giudicati favorevoli introducendo dei principi molto discutibili». «Il governo ci ha convocati per chiederci delle proposte», ha aggiunto Maurelli riferendosi all’incontro in programma oggi a Roma con il ministro Garavaglia. «Tutte le cinque sigle sindacali unite, di cui Federbalneari Italia fa parte, con grande senso di responsabilità hanno chiesto e ottenuto un tavolo tecnico unitario. La proposta fatta dall’assessore regionale riguardo il valore aziendale la sposiamo e la condividiamo come primo punto essenziale che abbiamo inteso portare al tavolo con il governo: all’interno del valore d’azienda ci sono tutti quei servizi come salvamento, pulizia, accessibilità, professionalità, peculiarità e conoscenza del territorio.

La Regione Sardegna è tra le più importanti d’Italia per la qualità del turismo che esprime, ma è del tutto evidente che non potrà portare a termine una mappatura delle spiagge nei tempi stabiliti dalle sentenze, a causa delle deleghe per il demanio riacquisite dai Comuni. Quindi condividiamo l’idea di chiedere al governo una norma transitoria che tenga conto dei tempi congrui per determinare una riforma a tutela del comparto e delle imprese famigliari che lo compongono e che pensiamo possa essere almeno di durata pari a sei anni. Lo dobbiamo alla Sardegna e lo dobbiamo alle imprese balneari italiane».

Fonte: MondoBalneare.com

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